Brexit: i preparativi dell’UE per salvaguardare i diritti di sicurezza sociale dei cittadini

Per quanto riguarda le misure di emergenza dell’UE per la Brexit, la Commissione europea ha adottato una serie di misure volte a tutelare i cittadini dell’UE e i cittadini del Regno Unito che vivono o lavorano (o hanno vissuto o lavorato) in un altro Stato membro. Benché la Commissione europea mantenga il suo impegno a concludere l’accordo di recesso, rimane possibile che il Regno Unito lasci l’Unione europea senza un accordo.

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Considerando che molti cittadini dell’UE e del Regno Unito hanno compiuto le loro scelte di vita basandosi sui diritti connessi alla libera circolazione garantiti dal diritto dell’UE, un recesso senza accordo (“no-deal”) potrebbe avere pesanti conseguenze sulla loro vita. Per tutelare i diritti di sicurezza sociale relativi a situazioni antecedenti la data del recesso, la Commissione ha proposto quindi un regolamento dell’UE, già approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Inoltre la Commissione ha collaborato con gli Stati membri dell’UE-27 per garantire un approccio comune. Più concretamente, ha raccomandato agli Stati membri di ricorrere a misure nazionali unilaterali per consentire alle persone che risiedono nel Regno Unito  di poter continuare – tra le altre cose – ad esportare prestazioni pensionistiche  di vecchiaia e a sostenere le cure mediche in corso. Inoltre la Commissione ha pubblicato una serie di schede di informazione per i cittadini riguardanti la vita, il lavoro ed i viaggi nell’UE e nel Regno Unito.

Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: “Uno scenario ‘no deal’ non è certo nei nostri desideri, tuttavia ci stiamo preparando per questa evenienza. I milioni di cittadini dell’UE che hanno lavorato nel Regno Unito prima del recesso non perderanno i diritti pensionistici maturati quando andranno in pensione nell’UE. Chi sta ricevendo cure mediche nel Regno Unito deve essere in grado di portarle a termine. Cercheremo di attenuare al massimo l’impatto negativo di una Brexit “no deal” limitando al minimo gli inevitabili problemi. Ritengo che l’accordo di recesso resti il miglior risultato possibile per tutti gli interessati. In ogni caso, l’UE metterà i cittadini in primo piano, a prescindere dallo scenario che si verificherà.

Info: https://ec.europa.eu/info/publications/factsheets-and-questions-and-answers_en

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