Dichiarazione della Presidente von der Leyen alla conferenza stampa congiunta con il Presidente Michel a conclusione della videoconferenza dei leader dell’UE sul coronavirus del 23 aprile

Dichiarazione della Presidente von der Leyen alla conferenza stampa congiunta con il Presidente Michel a conclusione della videoconferenza dei leader dell’UE sul coronavirus del 23 aprile.

Ursula von der Leyen_EUCO_23 aprile

Molte grazie Charles,

mi riallaccio a quanto hai appena detto. La situazione sanitaria è lungi dall’essere pienamente sotto controllo e molti Stati membri non hanno ancora raggiunto il picco. Allo stesso tempo sappiamo che la portata, la velocità e l’impatto della crisi economica sono senza precedenti nell’età moderna.

Sebbene la pandemia non conosce frontiere e non fa distinzioni di nazionalità, è indubbio che alcuni paesi sono colpiti più duramente di altri e se non agiremo in modo deciso e collettivamente, la ripresa non sarà simmetrica e accrescerà le divergenze tra gli Stati membri.

Mi rallegro quindi che questa sera i leader abbiano incaricato la Commissione di elaborare la nostra risposta collettiva alla crisi. Valuteremo attentamente l’impatto della crisi sull’economia europea nel suo complesso, sugli Stati membri, e sicuramente anche su alcuni settori specifici.

Sappiamo che il PIL decrescerà ovunque, ma in alcuni Stati membri più che in altri, e che alcuni settori, come ad esempio il turismo, subiranno danni maggiori rispetto ad altri. Sappiamo anche che l’impatto della crisi sul bilancio non è per nulla omogeneo, poiché alcuni Stati membri sono in grado di offrire un sostegno diretto al bilancio a favore delle loro economie molto maggiore di altri.

Abbiamo discusso di un esempio: gli aiuti di Stato. Ad oggi gli aiuti di Stato ammontano a quasi 1800 miliardi di euro, ma sussistono enormi differenze in termini di entità degli aiuti di Stato erogati dagli Stati membri, che dipendono anche dal loro spazio di manovra finanziario. Queste differenze avranno un impatto enorme sulla parità di condizioni, se non le controbilanceremo.

Dobbiamo elaborare una risposta comune e adeguata alle esigenze future per garantire l’integrità e la coesione del mercato unico e la sua prosperità condivisa. La risposta che dovremo fornire deve innanzitutto riparare i danni causati dalla crisi, ma anche generare ripresa, sviluppare la resilienza e guidare le nostre economie nella transizione verde e digitale in modo equo.

Sono convinta che ci sia un solo strumento in grado di consentirci di fare tutto ciò che è necessario per la ripresa ed è il bilancio europeo, chiaramente collegato al fondo per la ripresa. L’efficacia del bilancio è comprovata, lo sanno tutti, è ritenuto affidabile da tutti gli Stati membri ed è concepito per gli investimenti, la coesione e la convergenza. Mi compiaccio dunque che gli Stati membri abbiano dimostrato unità e abbiano invitato la Commissione a esplorare strumenti finanziari innovativi in relazione al QFP.

Il prossimo QFP, il prossimo bilancio settennale, deve adeguarsi alle nuove circostanze, post crisi da coronavirus. Dobbiamo aumentare la sua potenza di fuoco per poter generare gli investimenti necessari in tutta l’Unione europea. Per questo proporremo di aumentare il cosiddetto “headroom”, ossia il margine tra il massimale esistente nel QFP e il massimale delle risorse proprie. Grazie alla garanzia giuridica degli Stati membri, la Commissione potrà raccogliere fondi che saranno poi convogliati verso gli Stati membri tramite il bilancio europeo.

Secondo le nostre stime correnti dei fabbisogni, sarà necessario un massimale delle risorse proprie pari a circa il 2% del reddito nazionale lordo per due o tre anni invece dell’attuale 1,2%. Come ho detto, il denaro raccolto sarà riconvogliato nel QFP tramite un programma per la ripresa e si concentrerà su una serie di programmi che contribuiranno a far fronte a questa crisi.

Vorrei citare quattro aree a cui mi riferisco: maggiore sostegno finanziario per gli investimenti e le riforme negli Stati membri e la coesione, è a questo che sarà destinata la maggior parte degli investimenti; sicuramente maggiori investimenti nelle nostre politiche moderne, vale a dire il Green Deal europeo, la transizione digitale e una maggiore autonomia strategica; una parte più piccola contribuirà a migliorare la resilienza dei nostri strumenti comuni di risposta alle crisi, in base agli insegnamenti tratti da questa crisi; e naturalmente deve esserci un pilastro dedicato al rafforzamento del nostro sostegno ai nostri vicini e ai nostri partner. L’investimento dovrebbe essere anticipato nei primi anni e naturalmente è necessario trovare il giusto equilibrio tra sovvenzioni e prestiti.

Questo impegno complessivo serve a proteggere l’integrità del nostro mercato unico e della nostra Unione e se interverremo nel modo giusto e avremo successo, allora i nostri investimenti saranno valsi ogni centesimo speso.

Grazie.

 

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