Ritardi di pagamento alle PMI? Le PA non rispettano ancora la direttiva europea.

Spesso nelle operazioni commerciali tra imprese o tra imprese e amministrazioni pubbliche i pagamenti sono effettuati con notevole ritardo rispetto a quanto concordato. Questo fenomeno è molto costoso per le imprese. La direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento rafforza i diritti delle aziende al pagamento tempestivo. I governi dell’UE erano tenuti ad allineare le rispettive normative nazionali alla direttiva 2011/7/UE entro il 16 marzo 2013. Finora, 27 dei 28 paesi dell’UE lo hanno fatto.

A forza di dover attendere i pagamenti dei loro clienti le imprese falliscono: si perdono posti di lavoro, i sogni svaniscono. In tutta l’Unione europea spesso i fornitori sono pagati in ritardo. È una prassi considerata accettabile e che penalizza poco chi se ne rende colpevole. I danni che provoca sono però gravi. Ogni anno centinaia di migliaia di imprese europee chiudono perché i clienti pagano in ritardo. Sono soprattutto le piccole e medie imprese (PMI) a soffrire dei ritardi di pagamento e le aziende che vendono al di là dei confini nazionali sono particolarmente vulnerabili. Occorre sconfiggere questa cultura dei pagamenti in ritardo! L’Unione europea sta fornendo alle imprese gli strumenti necessari per cambiare mentalità.

La Commissione europea ha lanciato lo scorso anno campagna d’informazione sui ritardi di pagamento: l’iniziativa (che scade a dicembre 2014) prevede eventi in tutta l’UE per illustrare i diritti delle imprese sanciti dalla direttiva del 2011, fornire un forum per lo scambio delle migliori pratiche e aiutare le imprese ad affrontare i problemi riguardanti i ritardi di pagamento. La campagna si rivolge innanzitutto alle piccole e medie imprese, le più colpite dall’attuale cultura dei ritardi di pagamento nell’UE.

Il 18 novembre 2014 si terrà a Bruxelles un seminario di chiusura.

La Commissione invita anche le imprese e i cittadini a condividere le informazioni relative all’attuazione della direttiva nei rispettivi paesi e a segnalare eventuali problemi incontrati nell’applicare i nuovi diritti sanciti dalla stessa. (ENTR-LATE-PAY-E-DESK@ec.europa.eu).

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