Una nuova strategia per porre la cultura al centro delle relazioni internazionali dell’UE

Federica Mogherini at the podium
Federica Mogherini at the podium

La “Strategia per le relazioni culturali internazionali”, presentata dalla Commissione europea e dall’Alta Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, mira a incoraggiare la cooperazione culturale tra l’UE e i suoi paesi partner e a promuovere un ordine mondiale basato sulla pace, sullo stato di diritto, sulla libertà di espressione, sulla comprensione reciproca e sul rispetto dei valori fondamentali.

Federica Mogherini, Alta Rappresentante e Vicepresidente, ha dichiarato: “La cultura deve essere parte integrante della nostra politica estera. Essa rappresenta un potente strumento per costruire ponti tra le persone, in particolare tra i giovani, e rafforzare la comprensione reciproca. Essa può anche essere un motore per lo sviluppo economico e sociale. E siccome ci troviamo di fronte a sfide comuni, la cultura può aiutare tutti noi, in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia, a rimanere uniti per combattere la radicalizzazione e instaurare un’alleanza delle civiltà contro chi tenta di dividerci. È per questo motivo che la diplomazia culturale deve essere sempre più al centro delle nostre relazioni con il mondo di oggi.”

Tibor Navracsics, Commissario europeo per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, ha dichiarato: “La cultura è il tesoro nascosto della nostra politica estera. Essa contribuisce a promuovere il dialogo e la comprensione reciproca. La cultura è pertanto uno strumento indispensabile per costruire relazioni a lungo termine con i paesi in tutto il mondo: essa può essere determinante per rafforzare il ruolo dell’UE a livello mondiale.

In linea con l’Agenda 2030 recentemente adottata che riconosce la cittadinanza globale, la diversità culturale e il dialogo interculturale come principi orizzontali dello sviluppo sostenibile e della politica europea di vicinato e dei negoziati di allargamento, Neven Mimica, Commissario europeo per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo e Johannes Hahn, Commissario per la Politica europea di vicinato e i negoziati di allargamento, hanno accolto con favore la strategia.

La cultura può svolgere un ruolo importante nella politica estera dell’UE. La cooperazione culturale contrasta gli stereotipi e i pregiudizi mediante il dialogo, l’apertura mentale, la dignità e il rispetto reciproco. Il dialogo interculturale può contribuire a evitare i conflitti e a promuovere la riconciliazione all’interno dei paesi e tra di essi. La cultura può contribuire a far fronte a sfide globali come l’integrazione dei rifugiati, la lotta alla radicalizzazione violenta e la tutela del patrimonio culturale mondiale. La cultura può essere anche uno strumento per produrre importanti benefici sociali ed economici all’interno e all’esterno dell’UE.

L’odierna comunicazione propone un quadro strategico per approfondire e rendere più efficaci le relazioni culturali internazionali, nonché un nuovo modello di cooperazione con gli Stati membri, gli istituti nazionali di cultura, gli operatori pubblici e privati nell’UE e nei suoi paesi partner, creando opportunità, sinergie e ottimizzando i vantaggi socioeconomici.

La cultura diventa sempre di più un volano di crescita economica, non solo nelle sue forme tradizionali, ma soprattutto grazie alle industrie culturali e creative, alle PMI e al turismo. Ciò rafforza l’opinione che le sinergie con altri settori sono essenziali e che il settore pubblico, il settore privato e la società civile dovrebbero essere sempre più coinvolti.

La cultura svolge un ruolo importante anche a livello comunale. Coinvolgere allo stesso modo cittadini, soggetti statali e operatori culturali rappresenta una grande opportunità per rafforzare i comuni e le municipalità e per sviluppare le opportunità di mercato.

La presente comunicazione è pertanto in linea con la nona priorità delineata dal Presidente della Commissione europea Juncker nei suoi orientamenti politici del 2014 e rispecchia l’ambizione della futura strategia globale dell’UE che è in corso di preparazione da parte dell’Alta Rappresentante. La Commissione ha inoltre annunciato che proporrà al Parlamento europeo e al Consiglio dell’UE di organizzare un Anno europeo del patrimonio culturale nel 2018.

Contesto

La cultura nelle relazioni esterne dell’UE è uno dei tre pilastri dell’Agenda europea della cultura (2007). Dal 2011 lo sviluppo di un approccio strategico in questo campo è stato una priorità dei piani di lavoro per la cultura del Consiglio. Un grande passo in avanti è stato realizzato con l’azione preparatoria del Parlamento europeo “Cultura nelle relazioni esterne dell’UE” (2013-14), che ha messo in evidenza il considerevole potenziale della cultura nelle relazioni esterne dell’Europa e ha sottolineato che l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno molto da guadagnare da un migliore coordinamento della diplomazia culturale.

Nel settore delle industrie culturali e creative l’UE ha già finanziato numerosi progetti quali le reti di poli creativi o il programma ACP Cultures+ (paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico) e i programmi volti a sostenere la governance culturale e a promuovere il dialogo interculturale. Il programma Europa creativa è aperto anche ai paesi limitrofi e ai candidati all’adesione. Le delegazioni dell’UE organizzano regolarmente attività di diplomazia culturale e la cooperazione allo sviluppo dell’UE include da tempo anche la cultura e il patrimonio culturale nelle sue azioni (ad esempio per il restauro dei manoscritti di Timbuktu in Mali). Il sostegno dell’UE a favore della Fondazione Anna Lindh nel Mediterraneo meridionale rappresenta un altro buon esempio di come la cultura influenzi la politica estera dell’UE. Il programma Young Arab Voices (che è stata allargata anche alla regione euromediterranea), ad esempio, contribuisce all’approfondimento del dialogo tra giovani leader e rappresentanti della società civile e allo sviluppo di contro-argomentazioni all’estremismo e alla radicalizzazione violenta. Un altro esempio è l’assistenza dell’UE per proteggere il patrimonio culturale in Siria, portata avanti dall’UNESCO, che sostiene gli attori locali nel monitoraggio dello stato del patrimonio, nella sua conservazione e nella lotta al traffico illecito. Nel quadro del partenariato orientale (PO), il programma Cultura sostiene il contributo dei settori culturali e creativi allo sviluppo sostenibile in termini umanitari, sociali ed economici. Allo stesso tempo il progetto “Strategie urbane guidate dalla comunità nelle città storiche” mira a stimolare lo sviluppo sociale ed economico grazie alla valorizzazione del patrimonio culturale in nove città storiche in Armenia, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina.

Il programma Orizzonte 2020 sostiene inoltre la ricerca sulla diplomazia culturale e sul patrimonio culturale mediante progetti multinazionali e interdisciplinari. Per sostenere i paesi partner nelle diverse regioni sono in preparazione per il futuro altri programmi volti a promuovere le industrie culturali e creative e il dialogo interculturale.

Nel febbraio del 2016, per consentire all’UE di attuare la strategia e creare sinergie fra tutte le parti interessate dell’UE (delegazioni UE, istituti di cultura e fondazioni nazionali, imprese pubbliche e private, società civile) è stata istituita una piattaforma della diplomazia culturale, che si incentra sui paesi strategici. Gestita da un consorzio di istituti culturali degli Stati membri e di altre parti interessate, la piattaforma offrirà consulenza politica, agevolerà la creazione di reti, svolgerà attività con le parti interessate nell’ambito culturale e svilupperà programmi di formazione sulla leadership culturale.

 

Per saperne di più

Comunicazione sulle relazioni culturali internazionalipdf

Domande e risposte sulla comunicazione sulle relazioni culturali internazionali

Discorso dell’Alta Rappresentante dell’UE e Vicepresidente Federica Mogherini in occasione del Forum culturale

 

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