La Commissione conclude il riesame dell’assistenza dell’UE alla Palestina

La Commissione ha pubblicato i risultati del riesame dell’attuale assistenza finanziaria dell’UE a favore della Palestina, annunciato due giorni dopo l’attentato terroristico commesso da Hamas contro Israele il 7 ottobre.

Bandiera europea

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sottolineato che “l’UE è il principale donatore internazionale di aiuti ai palestinesi. Dopo i terribili avvenimenti del 7 ottobre si è dovuto procedere a un attento riesame della nostra assistenza finanziaria. Tale riesame ha confermato che le garanzie in vigore sono efficaci. Si sta lavorando per definire il nostro futuro sostegno ai palestinesi alla luce della nuova situazione in continua evoluzione.”

Il riesame ha dimostrato che i controlli della Commissione e le garanzie esistenti in vigore, notevolmente rafforzate negli ultimi anni, funzionano bene e finora non sono emerse prove di un impiego dei fondi per fini diversi da quelli previsti.

Il riesame ha seguito un approccio in due fasi. In primo luogo è stato effettuato un esame operativo per valutare la fattibilità dei progetti alla luce della nuova situazione in loco. In questa fase, il riesame ha permesso di individuare un elenco di progetti non realizzabili per un importo di 75,6 milioni di €, che saranno riprogrammati per sostenere i palestinesi alla luce delle nuove priorità da determinare sul campo. Si tratta principalmente di grandi progetti infrastrutturali, tra cui il progetto “Gas for Gaza”, il dissalatore di Gaza e l’accesso ai servizi idrici, la cui attuazione non è fattibile nel contesto attuale.

Nell’ambito della seconda fase, la Commissione ha effettuato una valutazione del rischio, per la quale tutti i partner esecutivi sono stati invitati a fornire informazioni sui propri meccanismi di controllo in essere. Nel contesto attuale, la Commissione ha individuato alcune misure supplementari, come l’inserimento di clausole contrattuali contro l’incitamento all’odio e alla violenza in tutti i nuovi contratti e il controllo della loro rigorosa applicazione in ogni momento. Tale obiettivo potrebbe essere conseguito in particolare attraverso un controllo dei beneficiari da parte di terzi.

Benché vengano richieste informazioni supplementari a tutti i beneficiari di sovvenzioni e alle organizzazioni oggetto di una valutazione per pilastro al fine di esaminare la necessità di eventuali adeguamenti, il sostegno in corso continuerà a essere attuato con le organizzazioni che hanno fornito i chiarimenti richiesti e rassicurazioni sulle garanzie esistenti, in particolare le agenzie degli Stati membri dell’UE e le istituzioni finanziarie internazionali. I beneficiari oggetto di accuse di incitamento all’odio e alla violenza dopo gli avvenimenti del 7 ottobre 2023 sono stati invitati a presentare osservazioni sulle accuse mosse nei loro confronti. Ciò riguarda in particolare due progetti con organizzazioni della società civile. I pagamenti saranno trattati non appena saranno stati forniti chiarimenti soddisfacenti, conformemente al regolamento finanziario.

Contesto

Il riesame ha riguardato l’intero portafoglio in materia di sviluppo, compresi i programmi di sostegno alla popolazione palestinese, all’Autorità palestinese, all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei palestinesi (UNRWA), nonché ai programmi pertinenti di altri servizi della Commissione come Erasmus+. Non ha riguardato l’assistenza umanitaria al popolo palestinese.

Il riesame si prefiggeva innanzitutto l’obiettivo di garantire che, nella nuova situazione venutasi a creare, nessun finanziamento dell’UE consentisse indirettamente a organizzazioni terroristiche di commettere attentati contro Israele; in secondo luogo, intendeva garantire il pieno rispetto della normativa e delle politiche dell’UE, nonché prevenire il possibile uso improprio dei finanziamenti dell’UE per incitare all’odio e alla violenza e, in terzo luogo, mirava a valutare se i programmi di sostegno dovessero essere adeguati alla luce delle circostanze attuali.

Il riesame ha seguito una metodologia in due fasi: un esame operativo della fattibilità dei progetti e una valutazione dei rischi legati al possibile impiego degli aiuti per fini diversi da quelli previsti e all’incitamento all’odio e alla violenza commessi nel quadro dell’attuazione dei progetti. L’esame dei progetti è stato effettuato secondo criteri oggettivi per entrambe le fasi. Le organizzazioni beneficiarie sono state consultate su tali aspetti.

L’Unione europea è il principale fornitore di assistenza esterna ai palestinesi attraverso la strategia comune europea 2021-2024, dotata di circa 1,2 miliardi di € a titolo indicativo, 691 milioni dei quali sono già stati adottati. Sono compresi contributi diretti all’Autorità palestinese attraverso il meccanismo PEGASE, il sostegno alle organizzazioni della società civile (OSC), progetti realizzati tramite le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) e contributi all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei palestinesi (UNRWA).

Info: https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/communication-commission-review-ongoing-financial-assistance-palestine_en

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