Pacchetto d’inverno del semestre europeo: esame dei progressi degli Stati membri nell’attuazione delle priorità economiche e sociali

Nella sua valutazione annuale della situazione economica e sociale negli Stati membri, la Commissione europea insiste oggi sulla necessità di promuovere gli investimenti, portare avanti politiche di bilancio responsabili e attuare riforme ben congegnate.I problemi variano notevolmente da un paese all’altro e richiedono un’azione politica adeguata e determinata.

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Quest’analisi delle sfide dei singoli paesi è effettuata sullo sfondo di un’economia europea che nel 2019 dovrebbe crescere per il settimo anno consecutivo, ma a un ritmo più moderato. L’occupazione ha raggiunto livelli record e la disoccupazione registra un tasso storicamente basso. Anche le finanze pubbliche sono globalmente migliorate, sebbene il debito di alcuni paesi sia ancora elevato. Sussistono però determinati problemi. I livelli di produttività rimangono modesti, l’invecchiamento della popolazione si accentua e i rapidi mutamenti tecnologici hanno un’incidenza considerevole sui mercati del lavoro. In alcuni Stati membri il reddito reale delle famiglie è ancora inferiore ai livelli pre-crisi. Pur essendo stata notevolmente ridotta, la disoccupazione giovanile rimane a livelli inaccettabilmente elevati in certi Stati membri. Vista la maggiore incertezza che caratterizza il contesto mondiale, gli Stati membri dell’UE devono assolutamente intensificare l’azione per aumentare la produttività, migliorare la resilienza delle economie nazionali e garantire che la crescita economica produca effetti positivi per tutti i cittadini.

Dopo la pubblicazione, a novembre, dell’analisi annuale della crescita e della raccomandazione sulla politica economica della zona euro, che definiscono le priorità a livello europeo, le 28 relazioni per paese odierne si concentrano sulla dimensione nazionale del semestre europeo. Le relazioni contengono un’analisi dettagliata delle sfide economiche e sociali dei singoli paesi, che servirà di base per la discussione con gli Stati membri sulle loro scelte politiche in vista dei programmi nazionali da adottare in aprile e porterà, alla fine della primavera, alla formulazione delle raccomandazioni specifiche per paese annuali.

Con il pacchetto odierno la Commissione avvia per la prima volta una discussione sulle sfide e sulle priorità di investimento negli Stati membri e offre qualche spunto iniziale sul contributo che i fondi UE, in particolare quelli della politica di coesione, potranno dare nel prossimo periodo di programmazione 2021-2027. Questo servirà anche a garantire una maggiore coerenza tra il coordinamento delle politiche economiche e l’uso dei fondi UE, che rappresentano una parte consistente degli investimenti pubblici in diversi Stati membri. La nuova centralità di questo aspetto si riflette in tutte le relazioni per paese, ciascuna delle quali è corredata di un nuovo allegato sul possibile uso dei futuri fondi della politica di coesione dell’UE.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l’Euro e il dialogo sociale e competente per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: “L’economia europea vive attualmente il settimo anno consecutivo di espansione economica, ma la crescita sta rallentando. Per mantenere lo slancio anche in futuro saranno necessari un livello elevato di competitività e una convergenza costante verso l’alto. Per realizzare pienamente il potenziale di crescita delle nostre economie abbiamo bisogno di riforme strutturali. Servono inoltre investimenti mirati per sostenere l’aumento della produttività in tutta Europa.”

Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: “I mutamenti demografici e le nuove tecnologie stanno modificando il mercato del lavoro, mentre la carenza di competenze si accentua in molti Stati membri. È ora di cambiare marcia. Per mantenere il nostro tenore di vita dobbiamo assolutamente investire con la massima priorità nelle competenze, puntando in particolare a migliorarne il livello per le persone poco qualificate.”

Pierre Moscovici, Commissario responsabile per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: Abbiamo fatto una radiografia delle 28 economie dell’UE per individuare i problemi e garantire che siano affrontati in modo tempestivo. Molti degli squilibri osservati in Europa sono in via di correzione grazie alla crescita economica e all’azione politica, anche se devono ancora essere affrontati problemi di lunga data. Il rallentamento della crescita di quest’anno impone ai governi di agire per rafforzare la resilienza delle nostre economie riducendo il debito, incrementando la produttività, investendo di più e meglio e lottando contro le disuguaglianze. Per quanto riguarda la Grecia, la seconda relazione di sorveglianza rafforzata, anch’essa pubblicata oggi, evidenzia progressi significativi, ma anche alcuni ambiti in cui sono necessari ulteriori sforzi, che invito le autorità a portare a termine in tempo per la prossima riunione dell’Eurogruppo.

Corina Creţu, Commissaria responsabile per la Politica regionale, ha dichiarato: “Le novità importanti delle relazioni per paese di quest’anno sono la maggiore attenzione per gli ostacoli agli investimenti e le disparità regionali e la valutazione della Commissione relativa alle modalità di investimento dei futuri fondi UE in ciascun paese. Questo ci aiuterà ad avviare la discussione sulle priorità di investimento degli Stati membri per il prossimo decennio e sul contributo che i fondi della politica di coesione possono dare a tal fine.

Info: http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-19-1368_en.htm

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