Verso un nuovo sistema europeo per seguire i percorsi post-laurea degli studenti

Per migliorare i sistemi di istruzione e formazione è fondamentale avere accesso a informazioni di buona qualità sul percorso intrapreso dai giovani laureati dopo aver ottenuto le proprie qualifiche di istruzione superiore e sulle loro opinioni in merito alla pertinenza degli studi compiuti rispetto alle esigenze del mercato del lavoro

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Due relazioni pubblicate dalla Commissione europea evidenziano i vantaggi che offre a tale riguardo un sistema di monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati e diplomati a livello dell’UE.

Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato: “L’istruzione e la formazione svolgeranno un ruolo essenziale per la sostenibilità della ripresa economica e sociale dell’Unione europea. Conoscere i tipi di apprendimento e di qualifiche che promuovono il successo e la realizzazione personale ci aiuterà a migliorare l’efficienza e la pertinenza dei sistemi d’istruzione superiore europei, oltre che ad anticipare e a prevedere le professioni del futuro per farci trovare pronti a tali evoluzioni”.

L’indagine pilota europea sui laureati e diplomati si è svolta in otto paesi (Austria, Croazia, Rep. Ceca, Germania, Grecia, Malta, Lituania e Norvegia), nei quali sono stati analizzati i percorsi post-laurea dei laureati di primo, secondo e terzo livello a ciclo breve, rispettivamente un anno e cinque anni dopo la laurea.

I risultati dell’indagine indicano quali sono i fattori principali per migliorare i risultati degli studi: un’esperienza all’estero nel corso del ciclo di studi aumenta la capacità di risoluzione dei problemi da parte dello studente; un “ambiente di apprendimento proattivo”, in cui le lezioni accademiche siano integrate da un apprendimento basato sui problemi reali e sul mondo delle professioni, consente una migliore preparazione al mercato del lavoro;  un’esperienza professionale correlata al percorso accademico, nell’ambito del programma di studio, riduce di quasi la metà del rischio di essere disoccupati o di trovare un lavoro meno qualificato. Tuttavia meno della metà degli intervistati ha dichiarato di studiare in un ambiente di studio proattivo: ciò dimostra la necessità di ulteriori sforzi a sostegno di un approccio di questo tipo.

L’Iniziativa delle università europee, progetto faro dello Spazio europeo dell’istruzione, promuove un approccio all’apprendimento incentrato sugli studenti e sulle sfide che devono affrontare. Da un’analisi delle pratiche di monitoraggio dei percorsi di carriera dei laureati attuate negli Stati membri, nel Regno Unito, in Norvegia, in Islanda e nel Liechtenstein emerge che dobbiamo ancora fare notevoli sforzi per arrivare a un sistema di monitoraggio comparabile a livello europeo.

Info: https://ec.europa.eu/education/news/graduate-tracking-results-2020

 

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